Foto di Vanessa DʼUrbano -
Volere è potere, volare è potare.
Gv 15,1-8
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 15,1-8)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Mi lascio ispirare
È bello vedere come Gesù trova sempre il modo più semplice e pratico per farsi capire dai discepoli. Qui lo fa con l’immagine della vite e dei tralci. La potatura è una pratica importante e fondamentale per la salute della pianta affinché essa possa continuare a garantire la produzione di frutti buoni, con il giusto grado zuccherino. E il popolo questo lo sapeva bene.
Ma cosa vuole trasmetterci Gesù? È la Relazione. Il rimanere insieme a qualcuno implica che prima ci sia una relazione profonda e curata. Lo “stare” e il “giocarsi fino in fondo” permettono di entrare in relazione l’uno con l’altro. La relazione con Gesù rientra esattamente in questi schemi. Quanto ci sentiamo bene e pieni in una relazione come questa? E Gesù ci spiega il perché. In questa relazione c’è passaggio di linfa vitale che da Lui, che è la vita, passa a noi per portare i frutti. Esattamente come la vite.
Non è il fusto della vite che porta frutto, ma i suoi tralci. Come il fusto è fondamentale per i suoi tralci, per la linfa, anche i tralci lo sono per il fusto, per i suoi frutti.
In questa relazione si sta quindi in due e non è unidirezionale, come una strada a senso unico.
In questa relazione c’è tutto ciò di cui ciascuno di noi ha bisogno e Gesù lo sa. I frutti che ci vengono chiesti si sviluppano con il tempo, con la giusta cura del rapporto con Lui, fidandoci e affidandoci.
Chiediamo quindi al Signore quella Linfa che ci nutre per portare frutti buoni, con il giusto grado zuccherino.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che modo viviamo le relazioni con gli altri? In esse portiamo quella che viviamo con il Signore?
Quanto mi lascio nutrire da quella “linfa” di vita che nasce dallo stare insieme a Gesù?
Quanto ci sentiamo tralci attaccati al fusto della vite?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
28
Aprile
2024
Come linfa vitale
commento di Gv 15,1-8, a cura di Vanessa D'Urbano