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Quando l’allievo è pronto, il maestro appare
Detto zen
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 10,22-30)
Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
Mi lascio ispirare
Può capitare a tutti di abituarsi alla vita quotidiana o di affrontare senza troppi entusiasmi la routine che inevitabilmente tende a configurarsi in alcune sfere della vita. E’ assolutamente naturale. E questo può portarci ad avere delle aspettative, che magari hanno anche la funzione di renderci tranquilli: sapere cosa mi aspetta domani può essere meglio di non averne la minima idea, alcune volte.
E in quest’abitudine, anche noi, come i Giudei, ci facciamo aspettative sul come Dio debba manifestarsi. Perciò gli chiediamo di presentarsi davanti a noi in modo chiaro ed evidente.
Dio, tuttavia, non ha mai scelto la strada della platealità. Sentirlo presente richiede di acuire i sensi. Sentire la sua voce è più facile se abbiamo affinato la nostra capacità di discernerla tra le altre.
Quando riconosciamo la sua voce e la ascoltiamo, la consolazione non tarda mai troppo ad arrivare.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando hai desiderato che Dio ti si manifestasse in un modo specifico?
In che contesto ti sei reso conto della presenza di Dio nella tua vita?
Che luce getta quest'ultima esperienza sulla tua vita ordinaria?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
23
Aprile
2024
Ascoltare la voce del Maestro
commento di Gv 10,22-30, a cura di Ettore Di Micco