Foto di Franzi Meyer su Unsplash -
Il pane d’ogni bocca,
di ogni uomo, in ogni giorno,
arriverà perché andammo
a seminarlo e a produrlo,
non per un uomo soltanto ma per tutti,
il pane, il pane per tutti i popoli
e con esso ciò che ha forma e sapore di pane
distribuiremo:
la terra, la bellezza, l’amore,
tutto ciò ha sapore di pane,
forma di pane, germinazione di farina,
tutto nacque per essere condiviso,
per essere donato, per moltiplicarsi.
Pablo Neruda, Ode al pane
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 6,30-35)
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
Mi lascio ispirare
Fame e sete, ma di che cosa? Il dialogo che Gesù ha intavolato con la folla, che lo ha seguito dopo il segno dei pani e dei pesci, giunge finalmente al suo nucleo: che cosa veramente sazia e disseta per la vita? Certo, ci furono un pane e un’acqua che furono necessari per il cammino nel deserto verso la terra promessa, per mantenersi in vita, ma quello fu un dono momentaneo. Ora, in Gesù, il dono è definitivo e totale.
Il Padre dona il pane che è la vita del mondo. Ovviamente questa affermazione fa desiderare quel tipo di pane alla folla. Ecco che allora giunge da parte di Gesù il grande annuncio: «io sono il pane di vita». Della vita vera.
Chi si sazia di lui non avrà più né fame né sete. Gesù è il dono totale, definitivo, del Padre. In lui si trova finalmente ciò che permette di vivere fino in fondo la propria relazione col Padre. Giungere a lui è scoprire finalmente chi può dare pienezza ai desideri più profondi di vita, di comunione, di scoperta di un Dio che si dona e che è dono per il mondo intero, di un Dio che proprio nel pane eucaristico si mette nelle mani dell’uomo per trasformarlo.
Un Dio così può anche scandalizzare, ma è l’unico modo per dire all’umanità che il suo amore è totale, che la sua vicinanza è completa, che la relazione con essa non potrà mai venire meno.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando la generosità del Signore ti ha scandalizzato?
Quale pane desideri in questo momento?
In quale occasione hai sentito una vicinanza completa con Dio?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
16
Aprile
2024
Pane di vita vera
commento di Gv 6,30-35, a cura di Lino Dan SJ