Foto di Hester Qiang su Unsplash -
Chi non ha trovato il Paradiso − quaggiù −
Lo mancherà lassù −
Perché gli Angeli prendono Casa
accanto alla nostra,
Ovunque ci spostiamo.
Emily Dickinson
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 24,13-35)
Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mi lascio ispirare
Cammino lungo la via e discuto sui grandi sistemi. Tutto quello di cui avevo paura si è avverato, l’ipotesi più dolorosa è stata confermata. Le mie preghiere non sono state esaudite e questo prova che il mondo è governato dal caos. Qualcuno ancora dà qualche segnale di speranza, che forse non tutto è perduto, ma sembrano farneticazioni di pazzi, troppo belle per essere vere.
Si avvicina durante la discussione uno sconosciuto. Con curiosità chiede di cosa parliamo, gli diciamo le nostre ipotesi… il mondo è ordine, caos? Hanno trafugato un corpo politicamente importante o è successo qualcosa che non era mai successo prima al mondo, e quindi improbabilissima? La cosa terribile che è successa significa che avevo sbagliato a fidarmi della forza dell’amore? Siamo stati ingenui a seguire tutto questo?
Lo straniero ci spiega che la croce è fondamentale per capire e testare proprio le ragioni della sequela. Hai seguito per vincere? Per vedere che avevi ragione? Cosa stai facendo con questo amore mozzato che non sai a chi rivolgere? Cosa ti spingeva veramente, prima della catastrofe?
Ma poi, una cena, una benedizione, un momento con un amico, un sorriso, una minuscola buona notizia. Il sole che sorge e riscalda, il mondo che continua dopo la catastrofe. Una conversazione che ti dà speranza, la sensazione di non essere soli ad affrontare il mondo. Forse qualcuno o qualcosa di buono rimane, forse davvero l’impossibile è accaduto. Siamo insieme, abbiamo tanti amici. Lui ci ha insegnato ad amare il mangiare insieme, il prendersi cura l’uno dell’altro… e in effetti, ora che lo guardiamo bene…
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che cosa ti ha riportato alla magia del mondo dopo una brutta notizia?
In quali momenti della tua puoi riconoscere la presenza di qualcuno che ti ha accompagnato?
Cosa sarebbe “troppo bello per essere vero”? Cosa lo è stato?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
3
Aprile
2024
Come riconoscerti
commento di Lc 24,13-35, a cura di Gloria Ruvolo