- Foto di Flash Alexander da Pixabay
Facile è la discesa all'Averno: notte e giorno la porta del nero Dite sta aperta: ma risalire i gradini, e ritornare a rivedere il cielo qui sta il valore, qui la fatica.
Virgilio, Eneide
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 20,11-18)
In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Maria di Màgdala andò subito ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
Mi lascio ispirare
Maria piange perché pensa che abbiano portato via il suo Signore. E va ripetendo a tutti gli interlocutori che incontra, ribadisce con ostinata certezza: “Hanno portato via il mio Signore!”. È una convinzione a cui ha incominciato a credere quando, ancora lontana dal sepolcro, ha notato la pietra rotolata. Quante volte anche noi crediamo a una interpretazione della realtà che sembra essere coerente con i fatti e che non ci sogneremmo mai di mettere in dubbio!
Il problema è che a partire da quella convinzione, guardiamo la realtà attraverso un filtro polarizzato per continuare a far tornare i conti con quella convinzione. Maria incontra Gesù in persona ma è talmente concentrata sul suo film interiore che non lo riconosce e lo scambia per un giardiniere. È più coerente con la narrazione che sta creando della realtà.
Maria si accorge di essere disconnessa dalla realtà quando Gesù la chiama nel suo modo usuale. A quel punto, la mente si risveglia e lei collega l’istante presente con il passato, ricordando quella sensazione che una sola persona le faceva provare quando pronunciava il suo nome. La mente vorrebbe ingabbiare subito in uno schema quello che sta sperimentando e Gesù le comanda: Non mi trattenere! Non inscatolarmi subito in un concetto, in un’idea. Rimani a contatto ancora un po’ con il mistero che sta accadendo!
Ogni volta che ci riconnettiamo alla realtà come è successo a Maria, avviene una risurrezione e vediamo le cose in modo nuovo, per quello che sono. Avviene una vera e propria pasqua, un “passaggio” che abilita la nostra coscienza a vedere ciò che prima non poteva essere visto… Con lui risorgiamo anche noi!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ti è capitato di pensare la realtà attraverso una convinzione che poi si è rivelata errata?
In che modo hai alimentato quella convinzione distorta?
Come ti reso/a conto che era una convinzione inadeguata e ti sei riconnesso alla realtà?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
2
Aprile
2024
La realtà senza filtri
commento di Gv 20,11-18, a cura di Flavio Emanuele Bottaro SJ