Foto di Matteo Suffritti SJ, dettaglio da un affresco della Sacra di San Michele. -
Chi non si aspetta lʼinaspettato, non scoprirà la verità.
Eraclito
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Da un’antica «Omelia sul Sabato santo»)
Che cosa è avvenuto? Oggi sulla terra cʼè grande silenzio, grande silenzio e solitudine. Grande silenzio perché il re dorme: la terra è rimasta sbigottita e tace perché il Dio fatto carne si è addormentato…
Mi lascio ispirare
Riprendere contatto con il corpo stropicciato tra le lenzuola
e aprire gli occhi risvegliandosi nella prima mattina senza di lui
per i grandi che avevano imparato a odiarlo fino a volere il suo sangue
per i piccoli che l’avevano amato, provando a seguirlo,
forse da lontano, forse lasciandosi dietro qualcosa o qualcuno,
trovandosi impreparati nel precipitare di questa pasqua incredibile
che lui desiderava celebrare con noi.
Ora dispersi nella desolazione.
Sentirsi separati da lui
dalla sua parola vera, dal suo volto, dal suo profumo.
Dal sorgere del sole al suo tramonto, ritrovarsi a vivere senza di lui.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Con quale personaggio della passione mi risveglio stamattina?
Quali sono le domande e i sentimenti che accompagnano questo mio sabato santo?
Cosa mi manca di più di Gesù, il “Dio fatto carne” oggi nascosto nella tomba?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
30
Marzo
2024
Senza lui
commento di Da un’antica «Omelia sul Sabato santo», a cura di Matteo Suffritti SJ