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Il colonnello Aureliano Buendía smarrito nella solitudine del suo immenso potere, cominciò a perdere la rotta.
Gabriel Garcia Marquez
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 20,17-28)
In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà». Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Mi lascio ispirare
Proprio mentre Gesù parla di quello che lo aspetterà a Gerusalemme, cioè della sua passione, la madre di Giovanni e Giacomo fa una richiesta fuori luogo: chiede che quando arriverà il Regno di Dio i suoi figli si possano sedere accanto a Gesù, cioè tra quelli che contano, che hanno potere.
C’è tutto l’affetto di una madre che spera il meglio per i propri figli, anche se questo vuol dire andare contro al Vangelo in cui ella stessa crede. È molto bello vedere come Gesù non si arrabbia di fronte a questa richiesta, ma semplicemente fa notare come le dinamiche di potere non appartengano al Regno di Dio. Nello stesso tempo rimprovera quei discepoli che si indignano per questa richiesta, mettendo in evidenza come ogni dinamica di potere vede sempre due fazioni divise dove quelli che si indignano lo fanno solo perché qualcuno è arrivato prima di loro e ha rubato loro il posto.
L’invito di Gesù a dare il primato al servizio mostra anche il bisogno di pensare i rapporti non più come un conflitto uno contro l’altro, ma come uno stare uno accanto all’altro, essere sostegno gli uni degli altri in questo pellegrinaggio che tutti facciamo verso il Regno.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando hai chiesto di occupare una posizione privilegiata?
In quale occasione ti è capitato di indignarti perché qualcuno ti aveva rubato il posto?
Quale relazione affidi al Signore, perché ne sani i conflitti?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
28
Febbraio
2024
Uno accanto all’altro
commento di Mt 20,17-28, a cura di Leonardo Vezzani SJ