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Andava piano piano, a piccole tappe, buttandosi sull’orlo quando era stanco… e gli pareva di esser sempre vissuto così, sull’orlo d’una strada metà percorsa e metà da percorrere.
Grazia Deledda
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 16,13-23)
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo. Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Mi lascio ispirare
Ci sono momenti nella vita di una comunità o di un singolo in cui occorre arrestare il passo, prendersi del tempo per comprendere meglio dove le nostre scelte quotidiane ci stanno conducendo. Un tempo per stare in disparte con Gesù, in luoghi particolarmente significativi o evocativi. Un tempo magari dedicato agli esercizi spirituali, che sant’Ignazio raccomandava di fare almeno una volta l’anno per mettere ordine e determinarsi verso un “di più” di amore, di lode e servizio.
I nostri discepoli sono nella zona nord del paese, al confine con il Libano, luogo di grandissima bellezza naturale, in cui dalle rocce affiora una delle principali sorgenti del fiume Giordano. Un sito conosciuto all’epoca del Signore anche perché nella tradizione si pensava vi fosse una delle porte del regno dei morti e luogo di preghiera ellenistico legato alla dinastia tolemaica. Insomma, un luogo privilegiato per comprendere davvero chi o cosa si pone come principio e fondamento della propria vita.
Oggi anche noi siamo chiamati a riscoprire a chi vogliamo affidare le nostre speranze, a chi desideriamo affidare la nostra esistenza. Pietro non ha dubbi: ha puntato tutto sul vincente, il Figlio di Dio! Ma poi cerca di portarlo dalla sua parte. Seguire Gesù significa come lui vivere solo del Padre e dei suoi doni, senza fare affidamento su altre ricchezze; significa preferire di essere considerati belli agli occhi di Dio che a quelli del mondo, attitudini di vita che fanno crescere in noi una certa umiltà a discapito di un orgoglio che trova sempre meno terreno per attecchire! Ecco la via stretta e piena di letizia che si apre davanti a Pietro, quella di chi si mette dietro al Signore e rinuncia a essere l’apripista della propria vita – e troppo spesso anche di quella altrui. La via dei figli amati, che oggi è aperta da queste parole del Vangelo anche a te, buon cammino!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Hai mai fatto un tempo di esercizi spirituali? Quando li hai fatti l’ultima volta? Chiedi al Signore il desiderio e il coraggio di viverli nel tuo quotidiano.
Su quali ricchezze stai fondando il presente, quali di esse ti uniscono di più al Signore? Quali invece ti allontano da lui, da te stesso, dagli altri?
Sant’Ignazio ci invita a combattere le scorciatoie della ricchezza, vanità ed orgoglio con le armi della povertà, delle umiliazioni e dell’umiltà. In cosa ti senti chiamato a crescere in questo tempo quaresimale?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
22
Febbraio
2024
Una via stretta e piena di letizia
commento di Mt 16,13-23, a cura di Narciso Sunda SJ