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Nel deserto si recano profeti ed eremiti; viandanti ed esuli lo attraversano. I leader delle grandi religioni vi hanno cercato i valori spirituali e terapeutici del ritiro, non per fuggire ma per trovare la realtà.
Jon Krakauer
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 1,12-15)
In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Mi lascio ispirare
PhLe bestie selvatiche, spalancando le fauci oppure strisciando vicino ai piedi, ricordano quello che tutti sanno: nel deserto non si può dimorare. Il deserto è un luogo da cui fuggire, non è fatto per l’uomo. Eppure Gesù non fugge. Tentato e spaventato, sceglie, però, di rimanere lì dove lo Spirito lo ha sospinto.
Il deserto è per Gesù una scuola degli affetti, perché li cresce il suo affetto per la via tracciata dallo Spirito, nel confronto continuo con quanto cerca di imporgli lʼistinto di sopravvivenza. Nel deserto, Gesù conosce quello che c’è nel suo cuore: desideri contrastanti, in lotta tra loro. Molti gridano, uno sussurra. Egli acconsente allʼunico che sussurra, e lascia gridare a vuoto gli altri.
Gesù uscirà vittorioso dalla prova. Anche tu, insieme a lui, uscirai trionfante, se lasci cadere nel vuoto le voci che tentano di allontanarti da quella via suggerita a te dal suo Spirito.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che nome dai al tuo deserto?
Quali bestie feroci ti spaventano?
Quali angeli ti servono?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
18
Febbraio
2024
Scuola degli affetti
commento di Mc 1,12-15, a cura di Stefano Corticelli SJ