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Come l’acqua adegua il suo movimento al terreno, la vittoria in guerra si consegue adattandosi al nemico. L’abile condottiero non segue uno “shih” prestabilito e non mantiene una forma immutabile. Modificare la propria tattica adattandosi al nemico è ciò che si intende per divino.
Sun Tzu, L’arte della guerra
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 6,30-34)
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un poʼ». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Mi lascio ispirare
L’umanità di Gesù oggi risplende nitida. Il normale affetto amichevole verso i suoi apostoli, e soprattutto amici, lo spinge a prendersi cura di loro. Li vede stanchi e non li spinge ad andare oltre, nonostante la loro sia la missione più importante della Storia. Ma devono riposare e non si devono sentire in colpa. C’è il tempo sacro dello stare in disparte, del ritiro dal mondo. Non si deve tirare la corda, neanche se quello che riferiscono è solo la gioia dei successi visti. Non si lamentano, ma Gesù vede la loro stanchezza.
Eppure, eppure c’è qualcosa di ancora più umano che succede. Gesù si arrende alla folla che li segue. I suoi piani non sono scolpiti nella pietra ma seguono come un fiume il solco della realtà. Il Figlio di Dio non ha un programma, una lista di cose da fare da seguire con rigore, non vuole ingabbiare il tempo e le opportunità prevedendo, pianificando e pre-occupandosi. La folla è arrivata e Gesù ne prova compassione e questo amore detta il nuovo tempo, il nuovo impegno.
E se anche il figlio di Dio si piega alle richieste della realtà, se anche Gesù si lascia guidare da una compassione imprevista, perché noi continuiamo a cercare di controllare ogni momento?
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come si esprime il mio istinto di controllare la realtà? Ansia, pigrizia, dipendenze?
Cosa penso di un Dio che mi lascia riposare? Io mi lascio riposare?
Quale gioia è stata una ricompensa inaspettata per un impegno, un lavoro?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
3
Febbraio
2024
Senza programma
commento di Mc 6,30-34, a cura di Gloria Ruvolo