Cristo Pantocratore del Monastero di Santa Caterina nel Sinai -
È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.
Antoine de Saint-Exupéry, Il piccolo principe
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 1,35-42)
In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco lʼagnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro – dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.
Mi lascio ispirare
Sguardo sognante
sospiro di stupore
quando dentro
posa lo sguardo
il Tuo Amore.
Avevo mille domande
e qualche correzione:
ora respiro
nel silenzio
la pace
del cuore.
Dimmelo Tu
cosa cerco,
perché sia zero
la distanza
tra fuori e dentro,
fra ciò che trovo
e quello che cerco.
Donami la gioia
di sapermi la Tua casa,
armonia che tiene insieme
ciò che viene
e quello che passa.
Benedetto mio fratello
che mi ha condotto
da Te:
ora, Signore,
benedici anche me.
Tu che conosci
il mio nome
aiutami a portarti
ad altre persone,
che vengano e vedano
dove parli e dimori,
amorevoli silenzi
dei cuori.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Com’è lo sguardo che Gesù mi rivolge? Come mi sento?
Dove, nella mia vita, mi accorgo del passaggio e della presenza dell’Amore di Dio? Come mi sento a stare con lui?
Chi mi ha accompagnato nella mia crescita spirituale?
Chi e come ho aiutato ad avvicinarsi alla Parola?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
14
Gennaio
2024
Stare nel Tuo sguardo
commento di Gv 1,35-42, a cura di Giovanni Stefani