attesa, Dio con me, quotidianità, speranza, chiamata -
Eppure il vento soffia ancora,
spruzza lʼacqua alle navi sulla prora
e sussurra canzoni tra le foglie
bacia i fiori, li bacia e non li coglie.
Pierangelo Bertoli, Eppure soffia
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 2,22-35)
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme cʼera un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione dʼIsraele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anchʼegli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
Mi lascio ispirare
Nella vita di ogni uomo e di ogni donna ci sono dei momenti speciali: per Maria l’annuncio dell’angelo, per Gesù la manifestazione di Dio dopo il Battesimo, per Simeone la rivelazione del Cristo in Gesù bambino.
L’attesa di questi momenti mette alla prova la nostra impazienza e il rischio è quello di perdere la speranza e non riconoscere la chiamata dello Spirito Santo al momento giusto.
Simeone ci insegna l’arte difficile della pazienza e della perseveranza nella quotidianità e allo stesso tempo della speranza in tempi difficili nei quali sembra che nulla possa cambiare.
Il Dio delle sorprese continua ad agire nel tempo e nella storia del mondo e della nostra vita.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Nelle mie giornate, come vivo l’attesa?
In quale luogo della mia vita riconosco la promessa del Signore per la mia vita?
Cosa mi aiuta a prendermi del tempo per rileggere la mia giornata?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
29
Dicembre
2023
È tempo di speranza
commento di Lc 2,22-35, a cura di Anna Laura Lucchi Filippo Zalambani