-
Ho lasciato il mare per la terra
e la terra per il mare,
ho lasciato il mare per la terra
e la terra per il mare,
e ho sbagliato tutto,
perché non esistono
né ombre né luci,
ma solo il nostro breve pensiero,
ma solo il nostro bisogno d’amore.
Alda Merini, Mare e terra
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 2,13-18)
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio». Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più».
Mi lascio ispirare
Oggi siamo messi di fronte a un capovolgimento che tocca alla radice la storia del Popolo d’Israele: la terra d’Egitto, da luogo in cui gli ebrei sono stati prigionieri e hanno visto la morte dei loro figli a causa del faraone, diventa terra di salvezza per la sacra famiglia, mentre la Terra Promessa in cui gli ebrei sono arrivati dopo la loro fuga diventa luogo di morte per i bambini dell’età di Gesù e luogo da cui la stessa sacra famiglia deve fuggire. Là dove c’era la morte adesso c’è possibilità di vita e viceversa.
Non è mai piacevole pensare che la nostra vita non vada su binari dritti in cui le cose belle lo saranno sempre ed è sempre difficile accettare che le cose che sono nate per amore possano seccarsi e morire. Il concetto del “e vissero felici e contenti” appartiene solo alle fiabe.
È anche vero che qui c’è il seme di una speranza che ci mostra come anche dalla morte più nera può nascere la vita, e la vera sfida è credere a questa speranza senza farsi vincere dal nemico che ci sussurra che la morte, che ogni piccola morte quotidiana, è la fine di tutto.
Senza l’Egitto non avremo Gesù: nella nascita di Gesù c’è già la sua Resurrezione.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando la tua Terra Promessa si è rivelata un posto da cui andar via?
Quale terra sterile nella tua vita sta fiorendo?
Che speranza custodisci nel cuore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
28
Dicembre
2023
Vita in terra di morte
commento di Mt 2,13-18, a cura di Leonardo Vezzani SJ