Ph. by Luca Baccolini -
Per chi vive all’incrocio dei venti
ed è bruciato vivo,
per le persone facili che non hanno dubbi mai,
per la nostra corona di stelle e di spine
e la nostra paura del buio e della fantasia.
Francesco De Gregori, Santa Lucia
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 10,16-23)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».
Mi lascio ispirare
È con gli occhi dei pastori, con il cuore dei semplici ancora gravido della tua natività che vogliamo approcciarci a queste parole.
Ci chiami alla semplicità di una colomba che canta tutto il giorno il suo canto di amore.
Semplicità che è caducità di chi vive nelle fenditure della roccia, “all’incrocio dei venti ed è bruciato vivo”, di chi vive il non essere riconosciuto come amato, come fratello.
In questo tempo di guerre e di pianto ti chiediamo ancora una volta, Signore, il dono del tuo spirito, perché sia tu a parlare in noi e la nostra vita a parlare di te che semplicemente sei.
Ti custodiremo nel nostro cuore sgualcito affinché ognuno possa tornare a te, quando vorrà.
Ti chiediamo di abbandonare la via della sicurezza, del riconoscimento, della vana gloria per indossare la nostra “corona di stelle e di spine.”
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che cosa mi aiuta a lasciarmi guardare nel cuore dallo sguardo degli ultimi? Che cosa invece mi impedisce di lasciarmi guidare?
In quale luogo della mia vita necessito il dono della semplicità di vita, di cuore, di animo?
In cosa trovo oggi il dono dello Spirito per custodire la mia fede e la nostalgia di lui?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
26
Dicembre
2023
All’incrocio dei venti
commento di Mt 10,16-23, a cura di Maria Buiatti Luca Baccolini