Giovanni Fattori, Bovi al carro (1867) -
Se dovrai attraversare il deserto,
non temere io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco,
la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte,
sentirai la mia forza nel cammino,
io sono il tuo Dio, il Signore.
Fra Federico Russo, Il canto dell’amore
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 11,28-30)
In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Mi lascio ispirare
Gesù parla al popolo un linguaggio semplice ma comprensibile per la sua gente. Gesù ci offre l’immagine del giogo appeso a dei buoi che, nel bel mezzo di un campo, spingono in avanti con fatica un aratro pesante. Così come sa che la sua gente è stanca, oppressa da qualcuno o qualcosa che non ascolta i bisogni degli umili.
Quante volte ci sentiamo stanchi e oppressi da una quotidianità che ci soffoca, sembra non darci scampo, sembra non darci mai tregua, sentendoci sempre più stanchi. E in tutto questo perdiamo la capacità di vedere e riconoscere Gesù nella nostra quotidianità. Fermiamoci un attimo.
Respiriamo a occhi chiusi e immaginiamo di togliere il peso di quel giogo che grava sulle nostre spalle, nelle nostre vite. Iniziamo a sentirci più leggeri. Prendiamo ora Gesù e mettiamolo accanto a noi, nella nostra vita. Lui è quel giogo che non pesa. Non lascia i segni di una giornata di duro lavoro. Una giornata soffocante. Lui è un giogo leggero, che invece ci sostiene, riempie le nostre vite, la nostra quotidianità, guida le nostre scelte. Lui offre quel ristoro che tutti noi cerchiamo.
Andiamo verso di Lui, molliamo il peso di tutti gli affanni, delle pesantezze che in generale non ci permettono di vivere una vita piena, di amore, di verità, in, con e per Gesù. Molliamo tutto questo e carichiamoci di un giogo più bello, più leggero, dolce e viviamo fino in fondo noi stessi nel nostro rapporto con il Signore, anche attraverso il rapporto con gli altri, nelle relazioni. Facciamo entrare Gesù nella nostra vita e nessun giogo sarà più pesante e opprimente.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale giogo pesa oggi nella nostra vita?
Quale giogo siamo disposti a sostituire con il rapporto con il Signore?
Quanto centrale è il posto che Gesù occupa nella nostra vita?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
13
Dicembre
2023
Il giogo dell’Amore
commento di Mt 11,28-30, a cura di Vanessa D'Urbano