René Magritte, L’Empire des lumières (1953-54) -
Ma se avessi più giudizio non lo negherei
che se avessi casa ti riceverei […],
se fossi un vero viaggiatore ti avrei già incontrato
e ad ogni nuovo incrocio mille volte salutato.
Ivano Fossati, Carte da decifrare
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 8,5-11)
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».
Mi lascio ispirare
Non sono degna, Signore, che tu entri nella mia vita: è tutto sottosopra. Credo di saper tenere in ordine, di disporre al meglio delle mie cose, di essere in grado di fare tutto al meglio, ma sto soltanto tenendo le mani strette su ogni cosa e rischio che non ci sia posto per te. Rischio che l’ingombro di tutto quello che devo, di tutto quello che voglio, di tutto quello che tengo invece di lasciar andare e di donare tolgano aria e spazio a tutto il resto, anche a te – di sicuro a me stessa.
Nel troppo pieno, però, la tua voce sa farsi spazio: non mi sento degna di accoglierti, nella mia casa e nel mio cuore forse non c’è spazio per la tua grandezza… ma la tua voce mi trova e mi tocca, con essa si fa largo nella confusione la grazia della tua misericordia. Basta una parola perché la mia vita trovi ordine e io ritrovi la mia dignità di creatura.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa ingombra la mia casa?
Quali doveri, quali voleri mi distraggono da te?
Cosa mi ridà dignità?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
4
Dicembre
2023
La tua voce mi trova
commento di Mt 8,5-11, a cura di Verena M.