Ph. by Michal Hlaváč on Unsplash -
La più grande debolezza è il sacro terrore di sembrare deboli.
Jacques Bénigne Bossuet
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 21,29-33)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».
Mi lascio ispirare
È facile leggere i testi di questi giorni come indicazioni (troppo) chiare sulla fine dei tempi, come facevano già alcuni membri delle comunità cristiane; è facile anche leggere gli avvenimenti ed ergersi a interpreti del giudizio di Dio sull’umanità, spesso con toni apocalittici ed incendiari.
Eppure rischiamo di trascurare l’essenziale; ciò che ci dice questo Vangelo è che, vada come vada, nella nostra vita personale e comunitaria, nella nostra storia possiamo fare sempre affidamento su una certezza: Gesù è già venuto, Dio ha assunto la fragilità della nostra carne e si è collocato dalla parte degli sconfitti perché crede nella vita fino in fondo.
Gesù è la Parola ultima di Dio sulla storia e sull’uomo; il Vangelo che ci ha lasciato non è una soluzione magica ai problemi ma unʼoccasione di metterci sulle sue orme e fare la nostra parte nel mondo.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
A cosa ricolleghi l’immagine del fico?
In che modo ti piace incarnare lo stile di Gesù?
Qual è la parola di vita che Dio ha per te?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
1
Dicembre
2023
Una Parola che rimane
commento di Lc 21,29-33, a cura di Federico Parise SJ