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Tu sei il vero padrone della Morte, perché il vero padrone non cerca di sfuggirle. Accetta di dover morire e comprende che vi sono cose assai peggiori nel mondo dei vivi che morire.
J.K. Rowling, Harry Potter e i Doni della Morte
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 17,26-37)
Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti. Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà. In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva. Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata”. Allora gli chiesero: “Dove, Signore?”. Ed egli disse loro: “Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi”.
Mi lascio ispirare
I giorni trascorrono: i giorni di Mosè fino ai giorni del Figlio dell’uomo… Il dispiegarsi della creazione si intesse con la libertà dell’uomo e della donna, custodi e coltivatori del creato e nello stesso tempo parte del tutto. Noi esseri umani siamo creature intelligenti e libere, la parte consapevole di tutto ciò che ha vita sulla terra e nello stesso tempo limitate e soggette agli avvenimenti, agli sconvolgimenti naturali, alle scelte di violenza (o di buon governo), alle libertà umane che si incontrano, si incrociano, si accordano o si combattono.
Il dispiegarsi della creazione può passarci vicino senza attrarre la nostra attenzione: rimaniamo imprigionati e distratti nel quotidiano: «mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito [… ] compravano, vendevano, piantavano, costruivano» senza vedere e sentire che c’è la vita che c’è Qualcuno che passa, che agisce, che guarda, che ascolta, che ama e che salva e che questo “Qualcuno” non siamo noi. Ce ne accorgiamo? C’è un oltre il vivere sulla buccia della vita che passa e che ci chiama ad andare alla polpa. E io?
Gli eventi si avvicinano tra loro, si affollano: e noi cosa prendiamo? Tutto rischia di sfuggirci dalle mani perché siamo distratti, dispersi, “fuori di noi”.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che cosa ti aiuta a sentire che i giorni che passano uno dopo l’altro non sono solo “tempo cronometrabile” ma sono la vita stessa che si dispiega, che vive e si sviluppa?
Che cosa c’è dietro alle tue occupazioni quotidiane, quelle che si ripetono sempre uguali e che rischiano di diventare routinarie e noiose?
Il tempo dell’orologio è sempre uguale: un minuto dura sempre un minuto. Il tempo della vita invece non è standard. Cosa suscita questa consapevolezza in te?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
17
Novembre
2023
I Doni della Vita
commento di Lc 17,26-37, a cura di Andrea Piccolo SJ