Laurens Alma Tadema, Among the Ruins (1904) -
Domani partirai,
non ti posso accompagnare,
sarai sola nel viaggio,
io non posso venire.
Il tempo sarà lungo
e la tua strada incerta,
il calore del mio amore
sarà la tua coperta.
Fiorella Mannoia, In viaggio
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 2,13-22)
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Mi lascio ispirare
La Parola di oggi ci fa fare un viaggio nel tempio e anche un poʼ nel tempo. Gesù è a Gerusalemme quando, come ogni anno alla festa di Pasqua, il capofamiglia doveva offrire un sacrificio (per questo la vendita di pecore e buoi) e dare unʼofferta con la moneta giudaica per il mantenimento del Tempio. I cambiamonete erano lì perché Israele era sotto il dominio di Roma e quindi circolava solo la moneta romana. Tuttavia, questi chiedevano un cambio molto alto; erano, cioè, consumati dalla corruzione, quindi in lenta distruzione di sé – di contro alla lenta costruzione materiale del tempio.
Oggi siamo invitati a fare un salto in avanti nella nostra vita di fede. Probabilmente con la mente accettiamo che Gesù è il Figlio di Dio, con lʼintelletto comprendiamo, in qualche modo, che è il Messia, il Salvatore, crediamo formalmente nella sua morte e risurrezione, e così via. Ma abbiamo davvero aperto il nostro cuore per accoglierlo come Signore della nostra vita?
Il passaggio – questo significa «pasqua» – a cui siamo chiamati, come i discepoli alla risurrezione di Gesù, è quello da una vita banalmente religiosa in cui ci affanniamo per portare qualcosa a Dio per ricevere in cambio dei segni a una vita di fede che procede verso Dio a mani vuote, riconoscendoci poveri e quindi capaci di accogliere in semplicità il suo infinito amore per noi.
Solo così saremo capaci di riparare la nostra vita e passare da corrotti a curati nel nostro rapporto con Dio, con noi stessi, con i fratelli.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale parte corrotta di me necessita oggi di cura, conversione?
Da quali formalismi ho bisogno di liberarmi per un rapporto sincero con Dio?
In che modo sono segno e strumento dellʼamore di Dio?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
9
Novembre
2023
Viaggi nel temp(i)o
commento di Gv 2,13-22, a cura di Marco Ruggiero