Ph. Martina Pampagnin -
L’umiltà è soprattutto una qualità dell’attenzione.
Simone Weil, Pensieri disordinati sull’amore di Dio
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 14,1.7-11)
Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cédigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Mi lascio ispirare
Dove vuoi che io mi sieda, Signore? Indicami il posto che hai preparato per me, dimmi dove mi stai aspettando e io saprò dove andare. Non lasciare che io mi sieda nel posto sbagliato, sentendomi inadeguata e meschina, pensando di non valere mai abbastanza, di essere sempre troppo o troppo poco. Non lasciare che io mi senta fuori posto, Signore.
Chiamami dove vuoi che io sieda e insegnami il mio nome e il mio valore, così che io possa essere e sappia stare esattamente dove tu mi vuoi. Saprò allora come tu mi chiami e chi sono. Saprò dove posare i piedi su questa terra umile, che si farà via e mi condurrà alla verità piena del servizio d’amore.
Sia allora mio compito restare in ascolto, porgere l’orecchio alla tua voce che chiama per nome: ascoltare mi fa umile, mi fa terra plasmabile nelle tue mani, per rispondere al nome che hai scelto per me e abitare il posto per me.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione mi è capitato di sentirmi seduto al posto sbagliato?
Quando mi sono riconosciuto nel modo in cui qualcuno mi ha guardato, in cui qualcuno mi ha amato?
In quale luogo della mia vita ho più bisogno di essere umile per poter restare in ascolto?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
4
Novembre
2023
Un posto per me, il posto per Te
commento di Lc 14,1.7-11, a cura di Verena M.