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I poveri sono il luogo teologico dove Dio si manifesta e il roveto ardente e inconsumabile da cui Egli ci parla.
Don Tonino Bello
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 5, 1-12a)
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Mi lascio ispirare
È questo un “manifesto programmatico” della vita di Gesù, i principi su cui si basa la sua vita? Sicuramente.
È un dono che fa ai suoi discepoli e a tutte le “folle” della sua rilettura della Legge ebraica? Certamente.
Rimette al centro delle nostre scelte la giustizia, la vicinanza ai poveri e l’impegno per la pace? Spero di sì!
Però penso che sia soprattutto una grande apertura al cuore di Dio, un cuore infiammato per l’uomo, per ogni uomo, e specialmente per chi soffre, per chi è nell’indigenza, per chi è senza speranza… Ho la sensazione che pregare questo Vangelo consista nell’entrare nell’esperienza che Gesù fa del Padre e uscirne sempre in qualche modo cambiati.
Perché, in fin dei conti, siamo sempre un po’ poveri in spirito anche noi, affamati di riconoscimento e di senso. D’altro canto siamo portati a scappare dalla povertà e dalla tristezza, nostra o altrui, mentre qui siamo quasi costretti a “sentire” che questi luoghi, queste situazioni, proprio la povertà e la tristezza, sono particolarmente amati da Dio; non che siano da cercare, semplicemente esistono nonostante tutti i nostri sforzi, ma con Lui fanno meno paura.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Immaginandoti nella scena, a che distanza ti poni dal Maestro che spiega e condivide il suo essere?
Quali situazioni della tua vita richiamano queste parole?
Che “sapore”, che “colore” ha il Regno dei cieli per te?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
1
Novembre
2023
Viaggio nel cuore di Dio
commento di Mt 5, 1-12a, a cura di Federico Parise SJ