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Essere pronto è molto, saper attendere è meglio, ma cogliere l’attimo è tutto.
Arthur Schnitzler
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 12,35-38)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».
Mi lascio ispirare
«Siate pronti.»
In questa frase è visibile ciò che definiamo avere fede.
Si ha fede quando si corre il rischio di attendere, di riscoprirsi pronti per quella attesa.
Immaginiamoci per un attimo in chiesa, seduti su una panca, spettatori attivi di chi entra.
Ci sono volti di fede che arrivano scalzi per sperare che l’attesa li renda pronti a qualcosa di buono. Altri invece arrivano per imparare ad aspettare e ad avere fede, guidati dal maestoso silenzio che solo un luogo sacro può infondere. I loro occhi appena arrivati sono spaventati, spaesati e inquieti. Ma quando escono si vede il cambiamento: alcuni accennano un sorriso, altri lasciano che una lacrima righi il loro volto, altri ancora decidono di sedersi, chiudere gli occhi e attendere che il cuore si plachi.
Perché è nell’attesa che si scopre la forza di essere pronti a vivere i momenti di gioia ma soprattutto di dolore in maniera piena, perché non siamo altro che esseri umani che ricercano un raggio di luce pronto a salvarci.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa senti nel tuo cuore in questo momento?
Pensi di esser pronto/a ad accoglierti?
Come ti stai preparando in questa tua attesa?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
24
Ottobre
2023
Siate pronti!
commento di Lc 12,35-38, a cura di Ester Antonia Cozzolino