Ph. by Adam Cohn, Dock Worker’s Hands (CC BY-NC-ND 2.0 DEED) -
Senza invito i buoni vanno al banchetto dei buoni.
Omero, Iliade
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 10,1-9)
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
Mi lascio ispirare
Gesù manda i suoi discepoli a due a due. A volte, in modo puntuale, per una breve missione, altre volte in coppie che condividono tutta la vita, nella buona e nella cattiva sorte. Sempre, però, li manda a mani vuote, perché il loro unico dono non passa di lì. Passa da cuore a cuore, ed è quella pace che viene dal riconoscere Dio vicino.
Dio si è fatto vicino: lo puoi riconoscere nel fratello o nella sorella al tuo fianco, in te stesso, e anche nella famiglia che vi ospita tutti e due. La gentilezza che trovi nella casa, la sapienza dei discorsi, la generosità nel condividere il cibo sono segni che il tuo ospite si è già lasciato raggiungere da Dio.
Arrivare con un discorso preparato, cercare di imporre le proprie convinzioni o la propria spiritualità si rivelano essere dei modi sottili per negare la presenza di Dio e affermare, invece, una propria presunta superiorità.
Eccoci allora inviati a mani vuote, poveri, ma felici di incontrare, tra persone sconosciute, tanti figli della pace.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ti sei sentito ospitato?
Quali sentimenti hai provato?
Che cosa hai provato quando hai dato ospitalità?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
18
Ottobre
2023
A mani vuote
commento di Lc 10,1-9, a cura di Stefano Corticelli SJ