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Quante volte ho rovesciato la clessidra,
questo tempo non è sabbia, ma è la vita che passa che passa.
Che sia benedetta:
per quanto assurda e complessa ci sembri la vita è perfetta,
per quanto sembri incoerente e testarda, se cadi ti aspetta!
Siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta.
Siamo eterno, siamo passi, siamo storie,
siamo figli della nostra verità!
Fiorella Mannoia, Che sia benedetta
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 24, 42-51)
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni. Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: «Il mio padrone tarda», e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti.
Mi lascio ispirare
L’invito forte e ripetuto che riceviamo oggi è quello di stare attenti alla vita. Vigilare con attenzione per ascoltare i gemiti della vita, dentro di noi e intorno a noi. Darci da fare per custodire la “casa della vita” e non lasciarla scassinare dal ladro, perché, proprio là dove non lo aspettiamo, viene il Figlio dell’uomo.
Noi siamo discepoli, come il servo prudente, messo a capo degli altri per distribuire il cibo a tempo debito. Noi abbiamo ricevuto molto dal Signore: capacità, doni, formazione, compagni di cammino, comunità accoglienti; tutto questo per essere consapevoli e avvertiti, per ascoltare e nutrire chi non ce la fa o fa più fatica. Quale sofferenza hai ascoltato e sollevato negli ultimi tempi? Quale piccolo hai accarezzato e rassicurato recentemente? Da qui passa la vita!
Siamo servi di quel Signore che è venuto a portare vita in abbondanza per tutti, non possiamo trattenerla per noi, usarla a nostro vantaggio! Siamo servi, non privilegiati. Il rischio è di vivere divisi in noi stessi, da ipocriti, come dice Gesù: coloro che dicono e non fanno, che ascoltano, ma non si commuovono e non si muovono per la sofferenza e l’ingiustizia che i piccoli subiscono e non lavorano per costruire la casa della vita, fondata sulla Roccia che nessun ladro può scassinare. Buona giornata!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale luogo della tua quotidianità ti senti più chiamato a vigilare sulla vita?
Di quale dono ricevuto ringrazi oggi il Signore?
In quale ambito ti senti più diviso?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
31
Agosto
2023
Vegliate per non essere ipocriti
commento di Mt 24, 42-51, a cura di Stefano Titta SJ