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Certo che la vita è strana, chi dovrebbe amarti non ti conosce e chi non ti conosce ti capisce. Impotenza del sentire sensibile, potenza del sentire spirituale.
Domenico Adonini
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 1,45-51)
In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
Mi lascio ispirare
Chi ci conosce davvero non ha bisogno di grandi segni per capirci. Chi ci conosce davvero ci guarda negli occhi e comprende cosa stiamo vivendo e in che modo può affiancarsi al nostro cammino.
Chi ci conosce non ha bisogno di molto: basta solo sedersi accanto e stare in silenzio per rendere piene e consapevoli i discorsi e i gesti. Legge anche le virgole dei nostri discorsi, soffermandosi per un attimo nei punti più importanti.
Chi ci conosce, ci guarda col cuore, non ha bisogno di altro che sentirci dentro.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come ti conosci?
In che modo pensi che le persone attorno a te ti vedano?
In che modo ti fai conoscere?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
24
Agosto
2023
Come mi conosci?
commento di Gv 1,45-51, a cura di Ester Antonia Cozzolino