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Per ogni tipo di viaggio
meglio avere un bagaglio leggero.
Distendo le vene e apro piano le mani:
cerco di non trattenere più nulla,
lascio tutto fluire.
Niccolò Fabi, Vince chi molla
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 19,16-22)
In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.
Mi lascio ispirare
Osare avvicinarsi e domandare: l’inizio della relazione. Interrogare Gesù, Maestro di vita piena, è l’atto di coraggio necessario a innescare un dialogo fecondo con chi ci guida e con noi stessi, un dialogo che sia capace di scardinare i nostri modi di procedere spesso stantii e introflessi, per rieducarli e dirigerli nuovamente verso il Padre.
Le risposte di Gesù al giovane sono precise, puntuali e concise: non lasciano spazio a dubbi di interpretazione. Un maestro non può non aver cura che le sue parole mostrino a chi si affida alle sue mani una strada inequivocabile. In-segnare è lasciare un segno, una traccia nitida, valida per tutti e al contempo realizzabile solo nella creatività di ciascuno.
Il giovane è stato un alunno diligente, dedito al dovere e all’insegnamento ricevuto; ma manca qualcosa: manca l’altro. Manca ciò che esula dal dovere e apre alla gratuità: dona tutto ciò che hai a chi ti incrocia, non temere di disperdere ricchezze e lascia con fiducia che queste ti mettano in relazione con i tuoi fratelli, altrimenti perdono di significato.
Richiesta inedita quella del Maestro, che può trovare declinazione concreta in uno e un solo caso: «se vuoi». È il dono del criterio con cui imparare ad ascoltarci nel profondo: condizione imprescindibile della chiamata ad amare è volerlo, desiderare incarnarlo. Sceglierlo. Allora anche andarsene tristi non è l’epilogo ma il primo passo per riorientare il nostro desiderio di vita piena e modellarlo sull’ascolto del Maestro!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Sono capace di interrogare il Signore con coraggio e sincerità?
Come mi rapporto alla possibilità di lasciare qualcosa per amore dell’altro?
In quali occasioni la mia forza di volontà ha fatto la differenza nella ricerca di ciò che desidero?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
21
Agosto
2023
Se vuoi
commento di Mt 19,16-22, a cura di Melania Condò