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Non tutti i tesori sono d’oro e d’argento.
Jack Sparrow, La maledizione della Prima Luna
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 17,22-27)
In quel giorno, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse loro: «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati. Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì». Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei». E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te».
Mi lascio ispirare
Quante volte, Signore
ho imposto un prezzo, una condizione
al tuo Amore
per stare dove e come
ti voglio nel mio cuore?
Quante e quali assicurazioni
ho l’ardire di chiedere alla vita
finché non è finita?
Ho desiderato soldi e oggetti,
passioni, affetti e successi
per decorare il tempio del mio mondo
effimero sogno che muore, un giorno.
In quante forme ti ho costretto
Signore oltre ogni spazio e ogni tempo;
cosa ancora pretendo
da Te, Cristo Re
che ti doni come Vita
e anche oggi, non è ancora finita?
Padre buono
che sorridi alla mia stoltezza
ora comprendo che il Tempio
sono io, sei Tu: la Vita stessa.
Dai ciò che chiedo
e anche di più:
un amo, un pesce, un soldo
e Te stesso, Signore Gesù.
Hai dato ciò che il Padre
e gli uomini ti hanno chiesto:
nel dolore ti sei fatto
dell’Amore, unico gesto.
Il Tempio si è dato
per riscattare la Vita,
perché non sia la morte
a dire che è finita.
Gesù donaci la bellezza
di saziarci del tuo Amore,
perché sulla terra nessuna cosa
ha mai, da sola, abbastanza sapore.
Donaci l’umiltà di non chiedere
solo ciò che ci manca:
dacci solo il Tuo Amore e la Tua Grazia,
questo solo ci basta.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando desidero i doni di Dio e quando invece un dio dei doni?
Quali condizioni pongo all’Amore, in ogni suo modo di arrivare nella mia vita? In quali contesti lo condiziono?
Cosa ho bisogno di imparare ad assaporare?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
14
Agosto
2023
Il dono della gratitudine
commento di Mt 17,22-27, a cura di Giovanni Stefani