Vincent van Gogh, Notte stellata sul Rodano (1888) -
Perché tu nella vita
sei l’ultimo destino
incontrarti mi fa bambino.
Sergio Endrigo, Perché
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 11,19-27)
In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Mi lascio ispirare
Dopo aver letto queste parole è facile immaginare Marta e Maria e, guardandole con gli occhi del cuore, vederle affrontare ciascuna a suo modo il dolore per la perdita del fratello.
Maria sta seduta in casa, chiusa nel suo dolore. Marta corre incontro a Gesù con l’impazienza di chi desidera la presenza di un amico per condividere la propria tristezza con la speranza di trovare almeno un poʼ di conforto.
In noi trovano posto entrambi gli atteggiamenti: quante volte ci capita di rimanere chiusi nella fatica e nel dolore, nella convinzione di potercela, anzi di dovercela fare da soli… Così, anche a noi Gesù continua a venire incontro, non con la falsa lusinga di eliminare la morte e la sofferenza dalla nostra vita, ma con la promessa di una presenza che anche nel buio più profondo apre squarci di luce.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale atteggiamento mi riconosco di più?
In quali situazioni dolorose ho sperimentato la presenza e l’affidabilità del Signore?
In quali occasioni sono d’aiuto a dare speranza a chi ho vicino?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
29
Luglio
2023
Dal buio alla luce
commento di Gv 11,19-27, a cura di Anna Laura Lucchi Filippo Zalambani