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L’uomo è creato per lodare, riverire e servire Dio nostro Signore, e, mediante questo, salvare la propria anima; e le altre cose sulla faccia della terra sono create per l’uomo, perché lo aiutino a conseguire il fine per cui è creato.
Ignazio di Loyola, Principio e fondamento, ES 23
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 20, 20-28)
In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Mi lascio ispirare
Gesù dialoga con la madre di Giovanni e Giacomo insieme ai suoi figli. Ella si preoccupa per loro: quale madre non desidererebbe per i figli una vita con delle garanzie, una posizione e un riconoscimento sociali considerevoli? I due discepoli insieme alla madre sono descritti pienamente immersi nella logica del mondo, quella dell’avere, dell’apparire e del potere.
A questa logica, Gesù contrappone quella del Regno, la logica dell’Amore: ricevere, essere e servire. Solo entrando in essa i discepoli saranno in grado di vivere fino in fondo la loro sequela.
Anche noi possiamo essere spesso immersi nella logica del mondo, trovandoci a vivere le giornate rincorrendo questa logica che non ci permette di vedere a un palmo dal nostro naso, dove noi soli siamo al centro di ogni cosa e gli altri esistono nella misura del nostro bisogno.
Oggi il Signore, con tenerezza, ci insegna a entrare nella logica del suo Amore: non cercare il primo posto ma l’ultimo per poter ascoltare i bisogni di chi ci sta vicino; non accumulare ricchezze ma imparare a condividere ciò che abbiamo; non dominare sugli altri ma farsi loro servitori.
Signore, donaci un cuore capace di allargarsi alle necessità dei fratelli e delle sorelle che ci sono accanto, un cuore che sappia accogliere la logica di quell’Amore che sei venuto ad annunciarci.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali situazioni/relazioni vivo nella logica dell’avere, dell’apparire e del potere? Quali azioni metto in atto?
In quali situazioni/relazioni vivo nella logica del ricevere, dell’essere e del servire? Che cosa significa per me vivere nella logica dell’Amore?
Quali sentimenti mi abitano quando agisco nella logica del mondo? Quali, invece, quando vivo nella logica dell’Amore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
25
Luglio
2023
La logica dell’Amore
commento di Mt 20, 20-28, a cura di Sara Zaccarini