Foto di Tetyana Kovyrina -
Io ero un immenso
cielo d’estate
all’alba
su sconfinate
distese di grano.
Ed il mio cuore
una trillante allodola
che misurava
la serenità.
Antonia Pozzi
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 13,24-3)
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”».
Mi lascio ispirare
Una vita vissuta insieme, zizzania e grano, fianco a fianco. Una vita per crescere e scoprire cosa – chi – si vuole essere. Una vita dove poter amare profondamente anche il nemico, una vita dove poter provare compassione, misericordia. Una vita e un mondo dove c’è spazio per tutti. Un luogo custodito da un Dio che lascia liberi di crescere, senza paura che ciò che è buono entri in contatto col cattivo. Un Dio che non crede e non relega il suo grano in una campana di vetro.
Nel tempo di prova, di fronte alle ingiustizie cui assistiamo, manteniamo viva la fede nello sguardo giusto di Dio: a suo tempo, zizzania e grano saranno raccolti e separati.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale circostanza ti sei sentito grano tra la zizzania?
Quando hai rivestito il ruolo di zizzania nella tua vita?
Per quale ingiustizia preghi oggi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
23
Luglio
2023
Non una campana di vetro
commento di Mt 13,24-3, a cura di Martina Pampagnin