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Ognuno ha la sua schiena
per sopportare il peso di ogni scelta,
il peso di ogni passo,
il peso del coraggio.
Fiorella Mannoia, Il peso del coraggio
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 11, 28-30)
In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Mi lascio ispirare
A volte ci sentiamo un po’ animali da soma, costretti a portare e sopportare il peso che ci troviamo sulle spalle. Siamo stanchi, convinti che quel peso sia ingiusto, troppo per noi. Ogni cosa diventa pesante, difficile e rende la nostra vita faticosa. Nel mondo contadino il giogo nasce per aiutare gli animali da soma ad andare insieme, allo stesso passo, nella stessa direzione, per aiutare al meglio l’uomo.
Il giogo di cui parla Gesù è leggero perché non ci deve impedire di vivere e non vuole appesantire le nostre esistenze. Non vuole affaticare l’uomo o limitarlo nella sua libertà. Gesù desidera che restiamo uniti a lui per seguire le sue orme che portano verso la pienezza di vita. Non ci vuole appesantire, ma darci forza e vitalità nuova, dolcezza e gioia.
Mitezza e umiltà di cuore sono i requisiti per poter accogliere la vita, per aiutarci a fare scelte e passi nuovi con coraggio e allora ogni cosa, vissuta con lui, diventa più facile da portare, perché lui la porta con noi, se restiamo uniti a lui.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali pesi sento sulle mie spalle in questo tempo?
In quale luogo della mia vita faccio fatica ad accogliere l’insegnamento di Gesù?
Che cosa mi fa scoraggiare e rischiare di soccombere?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
20
Luglio
2023
Giogo che solleva
commento di Mt 11, 28-30, a cura di Chiara Selvatici