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Ogni persona che passa nella nostra vita è unica.
Sempre lascia un po' di sé e si porta via un po' di noi.
Ci sarà chi si è portato via molto,
ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla.
Jorge Luis Borges
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 10,34-11,1)
Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa. Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa”. Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.
Mi lascio ispirare
Portare una spada non per uccidere ma per tagliare e separare i pensieri, i sentimenti, le relazioni in modo da sistemarle e dare loro la collocazione appropriata. Tagliare, essere tagliati, non è piacevole, fa male; eppure è preferibile al mantenimento di relazioni distorte, dipendenti e incancrenite, soprattutto quando, socialmente e formalmente, sono considerate buone di per sé stesse (tipo quelle familiari).
Oggi Gesù ci insegna a tagliare alcune relazioni abitudinarie per permettere ad altre relazioni di sbocciare, crescere e dare frutto. Da notare: il tagliare non è in solitaria, si fa avendo come riferimento Gesù «più di me… degno di me… chi accoglie voi accoglie me…». Cioè si può fare solo se si ha incontrato veramente il Salvatore… Il separare (discernere), cioè, è frutto sempre di un accompagnamento: il tagliare da soli rischia di diventare autolesionismo, ascetismo falso, volontarismo rigido.
Ecco perché la vita non va ”tenuta per sé”, ma va persa, perché solo così diventa disponibile a relazioni feconde e a loro volta vitali.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando hai sentito in te l’esigenza di tagliare alcune relazioni? Di relativizzarle?
In quale occasione una relazione distorta, forse anche di dipendenza, ti ha impedito di “prendere il volo”?
In che modo la tua vita può diventare più feconda?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
17
Luglio
2023
Vita perduta, vita trovata
commento di Mt 10,34-11,1, a cura di Andrea Piccolo SJ