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La vita infligge le stesse battute d’arresto e le stesse tragedie all’ottimista come al pessimista, ma l’ottimista resiste meglio.
Martin Seligman
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 10,1-7)
In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì. Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».
Mi lascio ispirare
Gesù chiama i discepoli e li invia. Certo, chiarisce l’obiettivo – predicare che il regno dei cieli è vicino – ma soprattutto «diede loro potere sugli spiriti impuri».
La ricerca della nostra vocazione, di ciò a cui siamo chiamati, può occupare una parte importante della nostra vita. Da giovani ci si chiede a cosa dedicare la vita. Più avanti ci si può fermare a valutare la strada percorsa o anche solo a valutare in che modo questa chiamata si declina nelle scelte particolari del quotidiano. Nelle fasi successive ci si può chiedere in che modo questa vocazione evolve.
I momenti di dubbio o quelli di transizione possono essere vertiginosi e possono farci desiderare che passino in fretta. Possono anche gravare al punto da scurire il nostro sguardo e abbrutirci nelle azioni. In tutto questo è essenziale non dimenticare che Dio ci dà gli strumenti per affrontare la nostra sfida!
Torniamo sempre a questa certezza, parliamone, chiediamo di sentirlo davvero: la sfida che abbiamo davanti è alla nostra portata!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali momenti senti di dover affrontare di più di quanto sei in grado di affrontare?
Quali pensieri ed emozioni si presentano per primi quando sei davanti a situazioni difficili da affrontare?
In che modo la tua relazione con Dio è in grado di aiutarti davanti alle sfide che incontri?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
12
Luglio
2023
Pronti a partire
commento di Mt 10,1-7, a cura di Ettore Di Micco