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Un antico proverbio dice: “si nasce con i pugni chiusi e si muore con le mani aperte”.
[…] Qualcuno muore senza mai aver imparato ad aprire le mani.
Io sto cercando di aprire le mani.
Yazid Zegouba
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 19,27-29)
In quel tempo, Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».
Mi lascio ispirare
Lasciare tutto per seguire il Signore non necessariamente vuol dire prendere e partire, lasciando gli affetti più importanti e gli ambienti più familiari. Si può partire, infatti, anche senza liberare il proprio cuore da ciò che vincola.
Lasciare tutto vuol dire sciogliere interiormente gli attaccamenti: a cose o persone, a comodità e abitudini (mie sicurezze), a comportamenti e mentalità irrigiditi (che mi preservano dal mettermi in discussione), ai tanti “ho fatto sempre così” oppure ai diversi “ma poi cosa pensa di me la gente se…?” che mi impediscono di lanciarmi con fiducia verso l’incognito.
Lasciare tutto vuol dire rinunciare a allungare le mani su cose, persone, affetti. In definitiva sulla mia vita. Rinunciare a una certa comodità, a qualche sicurezza, al già conosciuto.
Signore, che avrò in cambio di tutto questo? La tua promessa: cento volte ciò che ho lasciato e la garanzia di avere dimora eterna in Te. Accompagnami in questo cammino di liberazione dalla paura e di scoperta della tua fedeltà, della tua grandezza, della tua generosità sovrabbondante!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ho avuto il coraggio di mollare la presa su qualcuno o qualcosa?
Cosa mi frena maggiormente dal mollare la presa su qualcosa?
Cosa ho ricevuto in dono come centuplo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
11
Luglio
2023
Imparare ad aprire le mani
commento di Mt 19,27-29, a cura di Lorena Armiento s.a.