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Il cuore di un uomo è molto simile al mare, ha le sue tempeste, le sue maree e nelle sue profondità ha anche le sue perle.
Vincent Van Gogh
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 7,6.12-14)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi. Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti. Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!».
Mi lascio ispirare
«Non date le cose sante ai cani» ci sembra un’espressione un po’ dura.
Se provassimo a ricordare un momento in cui abbiamo vissuto l’esperienza del gettare le perle davanti ai porci potremmo sentire un senso di profanazione ed effettivamente è proprio così: ogni cristiano è tempio, cioè nel suo cuore risiede lo Spirito Santo e così come le cose sacre vengono profanate quando vengono portate fuori dal tempio, anche il nostro cuore viene violato quando viene portato lontano dalla custodia della preghiera.
Se, come scriveva Pavel Florenskij, il Regno dei Cieli è la parte divina dell’anima umana, è questa perla che sta nel profondo della nostra anima e che l’essere umano porta con sé ovunque, solo che non lo sa. E ognuno di noi va angosciato per il mondo, pur avendo dentro di sé un tesoro, e molto spesso non ci crede, come se una simile perla non potesse essere che da qualche parte in un posto lontano. Beato colui che vede il suo tesoro!
Tutti noi desideriamo conoscere la dolcezza e i misteri del cuore di Gesù, ma è difficile accettare che per raggiungerli bisogna attraversare una porta stretta, quella ferita nel suo costato, quel colpo di lancia: occorre svuotare sé stessi! La porta larga, invece, non la cerchiamo, non c’è bisogno di cercarla perché si offre spontaneamente; quella stretta non tutti riescono a trovarla né quelli che la trovano la imboccano subito. Il passaggio in questa porta sacra si gioca nella nostra capacità di cedere agli altri il primo posto, come in fondo tutti vorremmo che venisse fatto con noi…
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa mi aiuta a riconoscere il tesoro che porto dentro di me? E quello dei fratelli?
Come vorrei essere trattato dagli altri?
Come mi sento contemplando l’idea di raggiungere il cuore di Gesù, attraverso le sue ferite?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
27
Giugno
2023
Un tesoro dentro
commento di Mt 7,6.12-14, a cura di Pietre Vive (Roma)