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Tu, infatti, sei come me e non c’è differenza tra noi se non questa: io esprimo ciò che è dentro di me in parole che ho udito nel mio silenzio, mentre tu custodisci tacito ciò che è dentro di te. Ma la tua silenziosa custodia ha lo stesso valore del mio tanto parlare.
Khalil Gibran
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 6,1-6.16-18)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Mi lascio ispirare
Giorni, mesi, anni chiedendomi dove, quando,
perché, e il criterio con cui rispondere
alla mia sete di vita rimane sempre
confuso.
Mi dono, e, se pochi vedono, nessuno
riconosce. Mi metto in dialogo, cercando
di ascoltarti, nessuno mi vede. Rinuncio
al superfluo, il mio volto buio comunica
l’assenza, e no, nessuna gratificazione.
Forse il segreto sta nel come: nel segreto.
Niente drammaturgie, nessun attore in cerca
di applausi difficili: secernere, mettere da parte.
Pratichiamo davvero una giustizia, quella che
realizza il Regno, se scegliamo di
metterla da parte: quella della relazione
con il Padre.
Nel segreto: di nascosto, come un anelito del cuore
che diventa spasmo immediato. È lo stile
dei figli, i non-preoccupati, i soli a essere sempre
riconosciuti dal Padre. Guarda il mio segreto:
identificami.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale nuovo criterio avverti che ti domanda, oggi, la tua sete di vita?
Quando percepisci più profondamente la delusione del non essere riconosciuto dagli altri?
Quale scelta concreta, vicina, ti ha permesso di fare esperienza del dono “nel segreto”?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
21
Giugno
2023
Mettere da parte
commento di Mt 6,1-6.16-18, a cura di Melania Condò