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Quanto più il fuoco dell’amore del prossimo ci infiammerà e ci purificherà, tanto più ci spingerà ad avanzare verso quello più puro di Dio.
Severo di Milevi ad Agostino di Ippona
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 5,43-48)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Mi lascio ispirare
Quando pensiamo a qualcosa di perfetto, ce lo immaginiamo senza difetti, lineare, in ordine… ma il rischio è di sentirlo freddo, distante, come posto sotto una campana di vetro per non rischiare di perdere la sua perfezione. Come un bimbo pettinato e vestito per bene che però non può giocare, perché altrimenti si sporca, rovina il vestito…
Dio non ci chiede una perfezione sterile, che ci allontana dalla realtà; ci chiede di essere perfetti nell’amare, cioè di saperci mettere in gioco e sporcare le mani nelle relazioni, anche in quelle che sembrano più difficili e che ci feriscono. Dio, l’Onnipotente, ci insegna ad amare amandoci Lui per primo, lasciandosi coinvolgere nella storia, incarnandosi, accogliendo la fragilità, non smette mai di amare, di diffondere la logica del Regno fondato sull’amore.
Entrare in questa logica del vero amore ci chiede di fare un passaggio ulteriore, quasi antiumano: di amare tutti, anche i nemici, per essere perfetti, non nel senso di lontani dalla realtà, ma vicini e immersi pienamente nella vita, anche quando questa ci ferisce e ci chiede di andare contro la logica del mondo per seguire la logica di Dio. Dio non ci chiede di essere passivi e subire, ma di vivere veramente in modo profondo l’amare, la relazione con tutto e tutti.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che modo riesco ad amare coloro che sento come nemici?
Che cosa significa per me che Dio è perfetto?
Quali situazioni hanno infiammato e purificato il mio modo di amare?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
20
Giugno
2023
Perfetto nell’amare
commento di Mt 5,43-48, a cura di Chiara Selvatici