Peter Wever, Embrace (1950) -
L’universo non ha un centro,
ma per abbracciarsi si fa così:
ci si avvicina lentamente
eppure senza motivo apparente,
poi allargando le braccia,
si mostra il disarmo delle ali,
e infine si svanisce,
insieme,
nello spazio di carità
tra te
e l’altro.
Chandra Livia Candiani, La bambina pugile
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 3,16-18)
In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».
Mi lascio ispirare
Sei qui per amarmi e non per giudicarmi – eppure anche sotto al tuo sguardo il mio cuore fragile talvolta dimentica ogni cosa e per la paura perde un battito. Perché non è alla tua altezza, perché non sa amare come te, perché non è abbastanza da essere amato da te, soprattutto. E allora il tuo essere qui per amarmi si sfuma nel colore indistinto dell’inadeguatezza. Il mio essere figlia amata si sfrangia, resta un tessuto di timori e paure: sempre troppo e insieme mai abbastanza, come posso meritare il tuo amore?
Ma tu sei qui.
Sei qui per me e la quotidianità della tua presenza me lo ricorda nei gesti piccoli e concreti che il mondo mi chiede e insieme mi dona. Allora la tua presenza si colora e assume i volti e le mani di chi mi hai posto accanto per dare carne e sostanza al tuo amore. Lo sguardo d’amore di questo mio fratello, le mani pronte di questa mia sorella sono il tuo sguardo, le tue mani.
Allora la paura svanisce e posso dirlo: io credo in te – e credere nell’amore, ancora una volta, mi salva.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando mi è sembrato di non essere abbastanza da meritare amore?
In quale piccolo gesto quotidiano riscopro la cura che il Signore ha per me?
Per quale dei miei fratelli oggi mi sento più chiamato a essere incarnazione del volto di Cristo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
4
Giugno
2023
Ma tu sei qui
commento di Gv 3,16-18, a cura di Verena M.