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Il male che c'è nel mondo viene quasi sempre dall'ignoranza, e le buone intenzioni possono fare altrettanto danno della cattiveria se mancano di comprensione.
Albert Camus
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 11,11-25)
[Dopo essere stato acclamato dalla folla, Gesù] entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània. La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l’udirono. Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni”? Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città. La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato». Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe».
Mi lascio ispirare
Gesù maledice il fico con parole dure: “nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti”. E il fico si secca. Come può maledire la creazione? Per di più il fico non ha frutti disponibili semplicemente perché non è la sua stagione. Che colpa ne ha?
Gesù ci mostra con un gesto forte il potere reale che l’uomo ha di disporre della creazione. Persino di distruggerla, se lo vuole. Non ci vuole molto per ritrovare nell’oggi diverse analogie con alcuni nostri comportamenti che distruggono persone, relazioni, ambiente, possibilità, condizioni.
Il potenziale distruttivo che abita in noi è una dimensione che va esplorata e conosciuta. Entrare in contatto con il male che realmente possiamo compiere è un passaggio necessario per generare l’intenzionalità del bene. Conoscersi nella propria possibilità di compiere il male permette al cuore di creare un’opzione realistica di come potrebbe vivere in quella circostanza. Un cuore allenato a esplorare questa possibilità può decidere liberamente di non agirla, assorbendo il male ricevuto e riversando nel mondo il bene. Abbiamo letteralmente il potere di fermare il male. Vale sia come singoli che come collettività.
Il perdono che Gesù propone non coincide con il far finta di niente o pretendere di cancellare quello che è stato. Non è neppure minimizzare o svalutare quanto è accaduto. È piuttosto un prendere consapevolezza del male con cui potrei rispondere al torto subìto e decidere di non agirlo. È così che diventiamo signori della nostra vita. Il perdono che Gesù propone è il modo in cui l’uomo diventa finalmente se stesso!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali situazioni stai agendo dinamiche distruttive? Verso te, verso il mondo, verso gli altri?
Fermati un attimo a desiderare tutto il male possibile che potresti mettere in atto. Pensa anche alle conseguenze. È davvero quello che vuoi?
Considera la possibilità del perdono. Rimani un po’di tempo a contatto con questa possibilità. Quale gusto riesci a scorgere?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
2
Giugno
2023
Il potere di fermare il male
commento di Mc 11,11-25, a cura di Flavio Emanuele Bottaro SJ