Foto di Rodolfo Clix -
È questa la natura del vero amore,
l’operare da Dio,
la fermezza e il non ritirarsi mai.
A costo di qualunque sacrificio,
io non ritorno indietro.
Deborah Vezzani, I.N.R.I.
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 17,1-11)
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse: «Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse. Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».
Mi lascio ispirare
È il tuo momento, la tua ora di massima gloria. Potresti pregare per te, chiedere di essere risparmiato dalla morte. Potresti chiedere qualunque cosa per te, ma non lo fai. Il tuo cuore ama troppo per pensare unicamente a te stesso. Il tuo cuore ama così tanto che il tuo primo pensiero non è la paura di morire, di lasciare il mondo in cui sei cresciuto.
Il tuo cuore va a me, l’ultima delle persone.
A me, che per tutta la vita mi sono sentita invisibile. La tua ultima preghiera di fronte alla morte che cammina verso di te con passo deciso e fermo è per me che sono cosa tua, tua proprietà. Come può essere tutto questo? Dovresti vedere la fine davanti a te e invece i tuoi occhi sono colmi del mio volto, dei nostri volti in cerca di Te, in cerca della vita eterna.
Com’è possibile che meritiamo tutto questo amore? Com’è possibile che tu, che sei Dio fatto uomo, vedi ciascuno di noi e fino alla fine preghi per noi, stai con noi, ci affidi al Padre e ci ricordi che siamo tuoi?
Lo stupore e la pace del tuo amore mi commuovono e oggi mi fanno sentire non visibile, ma proprio vista e ricordata e custodita da te, da un amore così grande che non riesco a pensarne i confini.
Ricordami, Maestro, quando mi sento invisibile agli occhi degli altri e sola, che invece tu mi vedi e i tuoi occhi e il tuo cuore sono sempre vigili su di me, pronti ad affidare al Padre ogni mio passo incerto.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ti senti invisibile?
Ripensa a quella volta in cui ti sei sentito/a visto/a. Ringrazia il Padre per questo dono.
Chi vorresti che oggi si sentisse visto/a?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
23
Maggio
2023
Tu mi vedi
commento di Gv 17,1-11, a cura di Martina Pampagnin