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È il cuore che sente Dio, non la ragione. Ecco cos’è la fede: Dio sensibile al cuore, non alla ragione.
Blaise Pascal
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 6,16-21)
Venuta la sera, i discepoli di Gesù scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao. Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento. Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!». Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti.
Mi lascio ispirare
Dopo la condivisione dei pani e pesci, Gesù si sottrae a una incoronazione popolare e lascia soli i discepoli. Nella barca sono agitati i loro corpi, ma soprattutto i loro cuori. Sembra fatta: il popolo è con noi, prendiamo il potere anche politico e instauriamo il nuovo Israele! Ma Gesù si sottrae, sfugge a queste logiche rassicuranti. Marcia contro i nostri desideri di controllo.
Seguire il Risorto, seguire Colui che va a passeggio sul male/mare, significa consegnarsi alla Vita, non controllarla. Questo ci spaventa tutti moltissimo, ma questo timore diventa la pista in cui possiamo far atterrare lo Shalom di Dio! Proprio lì il Signore desidera scendere nel nostro cuore per aiutarci a ritornare a casa, a Cafarnao.
Oggi prendi con te il Signore Gesù, lascialo entrare nel tuo mondo relazionale. Gioisci del fatto che siamo con Lui nella stessa barca fatta di paure, incertezze, delusioni… ma, se lo prenderai con te, la traversata sarà brevissima! Se davvero riuscirai nella preghiera ad aprire il cuore di Gesù, i tuoi piedi oggi toccheranno la terra ferma.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
A quali desideri di controllo affido la mia felicità futura?
Cosa oggi agita di più la mia “barca”?
Su cosa desidererei veder scendere lo Shalom divino?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
22
Aprile
2023
Consegnarsi alla vita
commento di Gv 6,16-21, a cura di Narciso Sunda SJ