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Credere significa liberare in se stessi l’indistruttibile, o meglio: liberarsi, o meglio ancora: essere.
Franz Kafka
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 3, 31-36)
Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.
Mi lascio ispirare
Come posso raggiungere la felicità, il successo, ciò che desidero, la vita eterna…? Vorremmo forse sapere come costruirci da soli ciò che desideriamo, ma poi scopriamo che il nostro desiderio di scalata, di salire in alto chiede invece di invertire la direzione e accogliere ciò che viene dall’alto.
Dio ci chiede “semplicemente” di credere, di ascoltare con fede, di accogliere nella nostra vita Gesù, la Parola che si fa uomo. Dio si è incarnato per portare l’infinito nel finito, il divino nell’umano. Avere la vita eterna è il più grande dono di Dio e lo possiamo avere “semplicemente” credendo.
Come nell’antica Babele, vorremmo salire con le nostre forze a Dio, ma Lui ha scelto di scendere, di venirci incontro, per portarci la verità, lo Spirito. Noi vorremmo costruire, toccare, fare, vedere, dire… tutte azioni umane, ma siamo invece invitati ad accogliere il Figlio e tutto ciò che da lui riceviamo come dono dall’alto e allora scopriamo che credere non è così “semplice”. Anche la fede non è umana, ma un dono che viene dall’alto.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali momenti mi sento uno scalatore che vuole da solo salire al cielo?
Quando faccio fatica ad accogliere la Parola e tutto ciò che viene dall’alto, da Dio?
Cosa mi aiuta a sentire che la mia fede è un dono ricevuto da Dio?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
20
Aprile
2023
“Semplicemente” credere
commento di Gv 3, 31-36, a cura di Chiara Selvatici