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Per giungere a gustare il tutto, non cercare il gusto in niente.
Per giungere al possesso del tutto, non voler possedere niente.
Per giungere ad essere tutto, non voler essere niente.
Per giungere alla conoscenza del tutto, non cercare di sapere qualche cosa in niente.
Per venire a ciò che ora non godi, devi passare per dove non godi.
Per giungere a ciò che non sai, devi passare per dove non sai.
Per giungere al possesso di ciò che non hai, devi passare per dove ora niente hai.
Giovanni della Croce
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 13,1-15)
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Mi lascio ispirare
Qual è la misura dell’amore? Fino a che punto si può amare? «Avendo amato, li amò sino alla fine…». Gesù, proprio perché ha amato in passato, continua ad amare oggi. L’amore è una storia, è un racconto, è una persona.
«Li amò sino alla fine». Meraviglioso e duplice significato. Li amò sino alla fine della vita, fino all’ultimo respiro. Anche, però, sino a esaurire il significato della parola amore, agendo in modo tale da non lasciar più spazio alle parole. Amando sino al silenzio, fino alla soglia della meraviglia e del silenzio.
Che cosa può significare tutto questo? Il Signore lava i piedi a Pietro, ai discepoli, a te. Gesù ti lava i piedi. Che cosa provi? Che cosa pensi? Che cosa fai? Ti ribelli come Pietro? La reazione di Pietro è umanissima e vera, perché è difficile lasciarsi amare. L’amore ci spiazza, ci disorienta, ci spaventa anche. Essere amati ci rende vulnerabili. Lo accetti?
Che significato ha essere amati in questo modo? Che cosa vuol dire, nella nostra vita e per la nostra vita, essere amati così? Che rivoluzione comporta? Che novità?
Molte domande oggi, per questo vangelo. D’altra parte cosa poter dire, se lo stesso Gesù, il Signore della Vita chiede: «Capite quello che ho fatto per voi?»
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che cosa provi pensando che Gesù si inginocchia a lavarti i piedi?
In quale occasione ti sei ribellato come Pietro?
In quale luogo della tua vita lʼamore ti fa sentire più vulnerabile?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
6
Aprile
2023
Fino alla soglia della meraviglia
commento di Gv 13,1-15, a cura di Diego Mattei SJ