Ph. Verena M. -
Chi per denaro agisce, per denaro perisce.
Sword of the Stranger
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 26,14-25)
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù. Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».
Mi lascio ispirare
Non è vero che Gesù è tradito; piuttosto, è Gesù che si lascia tradire. Ed è così che redime il mondo. Lui si lascia vendere per poco, accogliendo in se stesso ogni inimicizia, patendola sulla propria pelle, in un “lasciarsi” fare quel che gli uomini decidono, nella loro libertà, di fargli.
Gesù infatti “si consegna”: il verbo dice al tempo stesso che viene consegnato, da Dio Padre, al mondo, e nello stesso tempo dice che è Lui stesso che, volontariamente, si consegna. Si può spezzare la catena mortifera dell’odio e dell’inimicizia soltanto accogliendola e spegnendola nella propria carità.
Anche il denaro ha un potere che ci inganna. Sant’Ignazio, nei suoi Esercizi, dice che nella generalità dei casi è proprio questo il primo inganno dal quale gli uomini sono attirati come le mosche dal miele, e di lì più facilmente arriveranno a tutto il resto, cioè al “vano onore del mondo”, alla lode degli uomini per quanto abbiamo accumulato (e non solo di denaro), e infine ad un’immensa superbia, cioè porre il proprio “io” come il vero idolo, davanti al quale sacrificare tutto il resto.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando mi è capitato di “vendere” Gesù?
Qual è il mio posto, nella contemplazione degli avvenimenti della settimana santa?
Per quali dei miei peccati sento dolore oggi? Li affido all’infinita misericordia del Signore.
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
5
Aprile
2023
Chi l’ha visto?
commento di Mt 26,14-25, a cura di Ottavio De Bertolis SJ