Ph. by Wallace Chuck on Pexels -
C’è solo una felicità nella vita: amare ed essere amati.
George Sand
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 12,1-11)
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me». Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.
Mi lascio ispirare
Gesù va verso sacrificio e sofferenza, e lo sa. Probabilmente si aspetta che a breve lo prenderanno e lui dovrà farsi forza. E allora qualcuno si accorge forse del suo stato d’animo… sarà stato malinconico, o semplicemente più taciturno.
È un gesto d’amore, quello di Maria, uno dei pochi che il Signore riceve nel Vangelo. Ma anche quando riceve ci insegna qualcosa. Egli accoglie il gesto d’amore senza ipocrisie, e soprattutto senza i moralismi di Giuda. Sta per morire per l’umanità, e la sua umanità qui si manifesta luminosa, preziosa come un olio profumato, e la vita di un innocente.
C’è una grazia particolare nelle persone che sanno lasciarsi amare, senza schermarsi con finta vergogna o con pudore esagerato. È la grazia delle anime che amano senza quella disperazione di voler essere buone a tutti i costi. È la grazia di chi, per prima cosa, si è lasciato amare del tutto, incondizionatamente, ed è da quella esperienza che ha capito come amare gli altri. È la grazia di un Dio che si è fatto uomo non per risolvere i problemi socioeconomici del mondo, ma per insegnarci ad amare e a lasciarci amare, e che questo è il vero profumo della vita, quello che resta dopo la morte.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione ho fatto fatica a lasciarmi amare? Per quale motivo?
Quale gesto gratuito e inaspettato posso fare oggi per una persona cara?
Quando è stata l’ultima volta che la vita è sembrata profumata?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
3
Aprile
2023
Il profumo dell’umanità
commento di Gv 12,1-11, a cura di Gloria Ruvolo