Ph. by Saeed Karimi on Unsplash -
E alla fine:
ecco il silenzio,
un armistizio
una resa:
il quieto ascoltare
l’incessante lavoro
dell’amore.
Anonimo
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 12,28-34)
Allora si avvicinò a lui uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva ben risposto a loro, gli domandò: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?”. Gesù rispose: “Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi”. Lo scriba gli disse: “Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici”. Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: “Non sei lontano dal regno di Dio”. E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Mi lascio ispirare
“Ascolta, Israele”!
Il primo comandamento contiene un nome proprio pronunciato al vocativo!
Si tratta di un appello ogni volta originale e personale, quasi una “sveglia” che chiama dal sonno alla veglia. Ascolta: lasciati riempire dalla realtà che ti circonda perché il Signore è sempre Lui, unico, si riflette su tutto, lascia la sua firma su ogni creatura e ogni creatura può parlarti di Lui, può ricondurti a Lui, a casa. Se il cuore non si allarga, non diventa “magn-animo”, non si intenerisce dalla sclerocardia (l’indurimento del cuore), rimane troppo angusto e piccolo per riuscire ad amare Dio: ci prova, si sforza, ma non ci riesce. Per questo motivo è importante ascoltare, imparare e allenarsi giorno per giorno a fare posto, a lasciare spazio.
Il cuore allargato, magnanimo, accoglie Dio che abita in lui e viene abilitato ad amare di un amore fraterno il prossimo, proprio come fa Dio. L’amore per l’altro essere umano è un amore unico e particolare che non ha uguali in natura: è l’amore tra due libertà, è l’amore che può essere accolto e ricambiato a sua volta, è l’amore che può patire il rifiuto consapevole, l’amore che interpella tutta la persona e che chiama continuamente a un “oltre” (un magis: un di più).
Di fronte a questa “grandezza”, rimanendo quasi a bocca aperta dallo stupore, non ci sono più domande. Dio accostato all’uomo e l’uomo accostato a Dio nell’amore!
Anche il domandare si ferma per un attimo e lascia il posto alla contemplazione.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione ti sei sentito/a “svegliare” da Dio?
Come alleni il tuo cuore all’ascolto? Quali sono gli “ostacoli del cuore” che percepisci dentro di te?
“Amerai”: il futuro al posto dell’imperativo presente, quasi ad addolcire il comandamento ma anche a dilazionarlo nel tempo. Perché?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
17
Marzo
2023
Più nulla da interrogare
commento di Mc 12,28-34, a cura di Andrea Piccolo SJ