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Vivi le domande ora. Forse poi, in qualche giorno lontano nel futuro, inizierai gradualmente, senza neppure accorgertene, a vivere a tuo modo nella risposta.
Rainer Maria Rilke
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 8,27-33)
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti». Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Mi lascio ispirare
E giunge il momento delle domande che scavano, delle domande che ti mettono di fronte all’esperienza che stai vivendo con Gesù e che non possono essere più evase, che danno anche a Gesù il polso di come viene percepito.
Allora ecco che Gesù innanzitutto chiede ai discepoli come la gente lo vede, anche per capire se quei suoi chiamati a condividere la sua missione si rendono conto delle aspettative delle folle; forse anche per metterli un po’ a loro agio e non arrivare subito alla domandona «Ma voi, chi dite che io sia?».
Ecco la domanda esistenziale cui Pietro, con la sua sincerità e irruenza, risponde col cuore, ma non ancora consapevole di chi è veramente quel “Cristo” che lui professa, ovvero un Cristo che dovrà patire, morire e risorgere: non proprio il successo sperato dal buon Pietro – che gli costa un rimprovero pubblico.
Ed è la domanda di sempre che il Signore Gesù rivolge a ciascuno di noi, che lo vogliamo seguire e amare: “Chi sono io per te, oggi?”. Come con Pietro, richiamandoci a lasciare perdere quelle immagini di un Gesù Cristo troppo di successo, di gloria․․․ cercando umilmente, anche nelle difficoltà, di riconoscerlo proprio nei fallimenti e nelle prove, perché proprio lì possa aiutarci a risorgere con lui.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione una domanda ti ha particolarmente colpito?
Cosa ti fa sentire vicino a Pietro?
Chi è per te il Signore oggi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
16
Febbraio
2023
Domande che scavano
commento di Mc 8,27-33, a cura di Lino Dan SJ