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Strange fascination, fascinating me,
changes are taking the pace I’m going through.
Strano fascino che mi affascina,
i cambiamenti stanno prendendo il ritmo che io sto attraversando.
David Bowie, Changes
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 7,24-30)
In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia. Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia». Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.
Mi lascio ispirare
Oggi ci viene presentata una donna pagana che non conosce la Scrittura, non è una figlia d’Israele. Ma, esaminando i gesti e le parole della donna, possiamo notare una progressiva crescita nella fede dalla quale abbiamo da imparare.
Dapprima si getta ai suoi piedi, un impetuoso avvicinarsi fisico e un riconoscimento della propria limitatezza: la sofferenza della figlioletta la spinge a provarle tutte, si rivolge a Gesù per necessità e non le importa la durezza della sua risposta, ai limiti dell’offesa, alla quale tutto sommato non si scompone, dimostrando tutta la propria impotenza.
Forse anche a noi capita di rivolgerci al Signore solo per necessità, ma questo non è in fondo così sbagliato: dal riconoscerci piccoli dinanzi a lui possiamo scoprire quanto ci ama.
La donna non contesta il paragone di Gesù: si immedesima nei cagnolini – probabilmente è quello che sempre le hanno detto ed è quello che crede di essere. Ma l’incontro con Gesù rompe i nostri schemi precostituiti e la donna comprende, a contatto con i piedi di Gesù, che anche lei è figlia amata. Anche lei può sedersi alla mensa e nutrirsi della Parola che salva e così il suo gesto di supplica diventa un gesto di adorazione.
Il Signore ci dona occhi nuovi per guardarci dentro: la donna, guardando la verità della propria vita, fa il salto della fede. E il Padre celeste risponde sempre a chi chiede con autenticità: sua figlia è libera.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale mia necessità desidero presentare al Signore oggi?
Che tipo di relazione ho con Dio?
Quali preconcetti mi bloccano nell’avere una relazione autentica con Dio e i fratelli?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
9
Febbraio
2023
Crescita autentica
commento di Mc 7,24-30, a cura di Marco Ruggiero