Ph. Matteo Suffritti SJ -
La verità accade agli individui, non alle masse.
Osho
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 3,7-12)
In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui. Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.
Mi lascio ispirare
In tanti lo cercano, tanti si mettono in cammino anche da molto lontano. Hanno speranza di incontrare, anche solo di sfiorare, questo Gesù. Chissà se quello che si dice abbia fatto con altri può avvenire anche per me o per qualcuno dei miei cari? Una folla dai tanti colori, persone molto diverse per convinzioni e aspetto, per lingue e abitudini.
Le aspettative possono schiacciare, talvolta non solo in senso metaforico. Gesù inizia presto a prenderne atto ed è per noi una bella notizia la sua attenzione, la sua prudenza: Gesù non è venuto per farsi schiacciare dall’onda della folla o dalle sue aspettative straripanti! Davanti al bisogno – oggettivo, urgente, travolgente – Gesù cerca di mantenere lucidità, consapevolezza: una barca potrebbe servire a trovare la distanza giusta. È lì pronta, ma non sembra che venga usata․․․
Gesù non ha paura di donarsi, ma forse non è questo il momento e né il modo di donarsi tutto. C’è una discrezione, una cura, un’intimità che lui cerca di recuperare nel dialogo con ciascuno, incontrando con pazienza un volto per volta, una storia per volta.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che sentimenti provo nel contemplare questo ospedale da campo dai tanti bisogni? Dove sono io rispetto a questa grande folla dai tanti colori?
Quali sono le urgenze e le aspettative che potrebbero travolgermi? Quali sono state o possono essere “le barche” su cui salire per prendere, all’occorrenza, sane distanze?
Con quale bisogno mi presento oggi al Signore? Quali sono la parola e il gesto che ha per me?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
19
Gennaio
2023
Oltre la folla
commento di Mc 3,7-12, a cura di Matteo Suffritti SJ