Le Cantique des Cantiques I, Marc Chagall (1960) -
L’amore è una guerra – vuoi convincermi –
con qualche tregua, qualche armistizio,
e io devo essere un cattivo soldato
se vengo a te allo scoperto, senza difese,
a te che sai combattere bene […].
Così elaboro tattiche,
complicate strategie: ma a che servono?
Ariodante Marianni
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 1,21b-28)
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
Mi lascio ispirare
Certe volte si sentono parole più forti delle altre, più autorevoli. Un padre spirituale, un amico, un parente stretto, ma a volte anche qualcuno appena incontrato, possono darci una prospettiva nuova su noi stessi, aprirci a una realtà o a una possibilità che non avevamo considerato. A volte questa voce non viene da fuori: risuona dentro di noi, ma con una chiarezza e una nettezza fuori dal comune. Come se tutto a un tratto fossimo messi davanti a una verità che non riusciamo né a negare né a ignorare.
A volte queste voci ci propongono un drastico cambiamento di impostazione: Dio non è come lo pensavo; io sono diverso dall’immagine che mi ero fatta di me; cerco vita in mille cose ma non la trovo in nessuna․․․ Altre volte la “conversione” che scopriamo necessaria è meno radicale ma comunque faticosa: cambiare un’abitudine che ci appesantisce, farci carico di una situazione o di un bisogno, andare dove non ci aspettavamo․․․
Sempre, l’autorevolezza e la nettezza di queste voci ci spaventa, ci fa fare un passo indietro. «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci?» Il modo di fare e di essere del Signore ci minaccia. Coltiviamo l’intimo presentimento che in fondo Dio voglia fregarci, mandarci in perdita.
Il Signore però vede più a fondo delle nostre resistenze, riconosce il nostro desiderio di vita piena e verità prima ancora di noi stessi. Viene a starci vicino e a liberarci da tutte le bugie che ci abitano e con voci sempre nuove ci provoca a impegnarci nella lotta del discernimento.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali voci cerco di mettere a tacere?
Quando il Signore mi è sembrato un nemico che vuole rovinarmi?
Cosa già oggi nella mia vita parla di una libertà e una verità nuove?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
10
Gennaio
2023
Sei venuto a rovinarci?
commento di Mc 1,21b-28, a cura di Harambet